Mente e corpo non possono essere considerati separatamente, anche la medicina attualmente non può trascurare più l’interdipendenza tra mente e corpo.
Lo stesso premio Nobel per la neurofisiologia Eric Kandel ha riconosciuto alla psicoanalisi la più coerente e intellettualmente soddisfacente visione della mente tra quelle di cui disponiamo.
In modo inconscio si depositano nel corpo tensioni e angosce insopportabili quando non si trova il modo per poterle elaborare. La malattia psicosomatica è l’espressione clinica della localizzazione in un organo, di un conflitto, di un trauma, di un contenuto mentale non elaborato.
Nel disturbo da somatizzazione, il corpo viene direttamente coinvolto in una lesione autodistruttiva. Le lesione è reale, accertabile dalla medicina: un caso esemplare è quello delle malattie autoimmuni.
Dal punto di vista psicoanalitico si pensa che alla base di questo disagio vi sia una difficoltà nell’elaborazione di situazioni traumatiche e nell’espressione delle emozioni ad esse connesse. Il dolore, allora, prende direttamente la via somatica, senza che chi lo subisce riesca ad avvertirlo pienamente, a elaborarlo, ad attribuirgli un significato.
In una situazione di fallimento o di trauma negato, si va avanti come se niente fosse, ma di fatto il problema non è superato, ecco allora che può comparire il fenomeno psicosomatico come unica espressione dell’accaduto.
La risposta terapeutica si basa sull’aiutare ad individuare l’evento di perdita rimasto inavvertito in modo da poterlo finalmente riconoscere, nominare ed elaborare, e ciò attenua la via della somatizzazione.